MATCH POINT 

FINALMENTE ! 

Finalmente è finita! Siamo salvi, rimaniamo in serie “A-1”, ma quanta sofferenza, quante ansie, quanti patemi d’animo in una stagione estremamente travagliata, piena di insidie e di problemi, ma compensate, grazie ad un finale thrilling, da una grande gioia sul filo di lana.  

Raccontare tutto del nostro primo anno di A-1 sarebbe impossibile, quindi vi racconterò i nostri ultimi istanti del nostro determinante weekend pongistico che inizia all’alba di Venerdì 13 (…) Aprile 2007 con la probitiva trasferta a Catania ed in fatti il nostro venerdì 13 ce lo becchiamo in pieno con un bel 3-0 “sulla gobba” alle 21 circa del giorno stesso da Hakansson e soci. Ma in realtà non è quella la nostra vera partita: tutti noi bresciani eravamo con la testa a Bologna, per il match decisivo con Este. Per una giornata intera tutti ci sentiamo veneti e, “ostregheta”, se gli estensi vincono ci salviamo! 

La tensione comincia a salire intorno alle ore 21.00 circa, orario di inizio del match di sabato scorso, cellulare che squilla in continuazione e tutti con la testa in provincia di Padova. Este, sicuramente superiore, poteva aver subìto il colpo del mancato accesso ai play-off ed aumentare le chance dei ragazzi di Andriani che, come dimostra il tabellino del match, danno il massimo per aggiudicarsi la partita, senza riuscirvi però perché i ragazzi di Fabio Roncolato sono dei veri professionisti ed  onorano la maglia che indossano con grande serietà fino in fondo. 

Tre a uno per Este il risultato finale e centinaia di SMS che girano sul mio cellulare da parte di amici vicini e lontani che con pacata gioia mi salutano, complimentandosi per il successo finale (persino da Brindisi, da dove il mio amico Antonio Montanaro, figlio del Presidente della neopromossa in B-2 Cedas Avio, mi rivolgeva gentilissimi apprezzamenti per la salvezza, naturalmente ricambiati per il loro successo!).

Ovviamente sentiti e sinceri sono i complimenti che vanno a  Ronco & c. per la vittoria, così come onore viene tributato al Bologna che come un leone ha combattuto fino in fondo.

Penso che se non fossimo stati un gruppo unito avremmo terminato il nostro campionato già dopo la prima sconfitta casalinga contro il Bologna nel remake del match post black-out. Con persone diverse alla guida ed in campo sono sicuro che tutto si sarebbe sciolto come neve al sole, ma la nostra caparbietà e la nostra serietà ha fatto sì che questo non accadesse. Ridistribuzione dei ruoli all’interno del team, maggior responsabilizzazione da parte dei giocatori, un’estrema sensibilità da parte dei tifosi che nei momenti difficili non hanno mai mancato di sostenere tutti, sono state queste le armi per arrivare ad una salvezza in extremis. 

Bologna le ha tentate tutte, ma non è stato sufficiente perché noi, nonostante le innumerevoli avversità incontrate siamo riusciti nel corso della stagione a battere, oltre al Guspini, il Torino, il Marcozzi e proprio l’ Este, cosa che ai felsinei non è riuscita, a parte metterci sotto negli scontri diretti e non è stata cosa da poco! 

Ora si apre una nuova fase della nostra gestione, dove tutti insieme dovremo analizzare i motivi di un’annata così dispendiosa sotto ogni profilo, farne tesoro per ripartire con rinnovato entusiasmo, maggior fiducia e migliore organizzazione, perché così abbiamo sempre fatto e così faremo sempre, certi che per migliorare c’è bisogno di un apporto costante di idee costruttive e di persone valide che supportino con grande energia tutti coloro che si battono giornalmente per un’ A.S.T.T.Brescia sempre più qualificata e qualificante. 

In questa sede è doveroso da parte mia ringraziare soprattutto due cari amici che nel corso di questo campionato hanno dato più di tutti: Giulio Rossini e Claudio Orlini. Senza di loro saremmo in A-2 e di questo ne sono certo.

A loro non piace apparire, mentre a me piace mettere in mostra i loro meriti e le loro qualità perché persone dal cuore grande come loro sono pressoché introvabili e meritano il loro spazio meritocratico! 

Siete stati grandi ragazzi, grazie davvero! 

Ora voltiamo pagina e guardiamo al futuro con maggior serenità ed attenzione perché il prossimo anno voglio tornare a sognare!

 

Francesco De Petra

 

 

 

 


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