De Petra
conquista Sesto : capitolo due
Cronaca in formato epico di una vittoria stupenda a cura di Nunzio Landi
Per il secondo anno
consecutivo il nostro presidente barbaro Francesco DePetra, in quel di
Sesto San
Giovanni (MI) ,compie la sua ennesima "invasione pongistica".
Spedizione barbarica composta oltre che dal sopracitato invasore: da due
piccoli atleti (Davide Rossini
, Giovanni Luccariello),una atleta (Sonia Mor), qualche
sostenitore(Giulio Rossini , Landi Nunzio ,
Adriano Lucariello e moglie) e il suo eterno compagno di razzie e
saccheggi Claudio Orlini.
All' alba del 10 Aprile il plotone in assetto da combattimento lasciò la
terra madre bresciana verso la
sempre ostica terra milanese dove ad attendere i nostri eroi vi erano le
coalizioni delle armate della
Corona Ferrea Monza, di Gallarate, di Pieve Emanuele, di Varese e di
altre contee.
Il confronto " senza esclusione di top " non iniziò bene per l'armata
bresciana che perse le prime battaglie , infatti i doppi Rossini-DePetra,
e Lucariello-Orlini vennero respinti da Corbetta-Corbetta.jr
e da Beschi-Filippi , un po' per inesperienza e un po’ per eccessiva
tensione iniziale.
La mattinata partiva con il piede sbagliato ma a tirare su il morale
della situazione ci pensava Sonia Mor che nella competizione femminile
superava inaspettatamente il girone dimostrando che la grinta e
la determinazione bresciana anche nei momenti duri può esplodere e
superare chiunque.
Nel pomeriggio iniziava il secondo assalto all' esercito posto a riparo
della fortezza di Sesto, i nostri cavalieri più giovani e promettenti
Rossini e Lucariello in due gironi difficili venivano respinti il primo
da
Fusco e Nazzari , il secondo da Filippi e Casini, anche Mor dopo una
battaglia tiratissima usciva di
scena contro la giovane e talentuosa Francesca Tatulli.
Rimanevano soltanto i nostri due eroi De Petra e Orlini che superavano
con la loro tecnica di guerra e con la loro astuzia avversari ostici;
soprattutto Orlini faceva uscire di scena il temibile Pocorobba di
Pieve.
Ora diventava davvero difficile perchè un altro nemico subentrava piano
piano nella battaglia: "la
stanchezza"; nonostante ciò Orlini superò Nazzari e DePetra ebbe la
meglio sul valido Andreozzi.Ora
l'invasione era alla portata: dopo la veloce vittoria di DePetra contro
Rinaldi, Orlini dovette soccombere a Maciste Tessari non prima di averlo
sfiancato per bene, concedendo al compagno De
Petra l'onore di batterlo.
Due baluardi rimanevano ancora : i due Paladini milanesi Casini e Fusco.
De Petra allo stremo delle forze dovette ricorrere a tutte le sue doti
tecniche e mentali e ai consigli di coach Orlini rientrato in battaglia
sotto altra veste .
Nel primo duello all' ultimo top contro Casini, dopo circa mezzora di
incontro nessuno dei due voleva cedere, ma Casini con un paio di
stoccate improvvise quanto inaspettate andò sul 10 - 6 toccando la
vittoria ; a quel punto De Petra invece di indebolirsi raccolse tutte le
energie e scaricò addosso all' avversario incredulo quattro sciabolate
impressionanti (dritti da 2°cat); sul 10 pari l'avversario si fece
ancora sotto ma la lucidità del bresciano ebbe la meglio.
Dopo questa impresa rimaneva solo il temibile Fusco, guerriero dotato di
grandi numeri e di tanta esperienza che azzerò l'entusiasmo di De Petra
riportandolo nuovamente al quinto set dopo una battaglia alla pari, ma a
quel punto il traguardo era lì che osservava De Petra che un colpo di
reni chiuse la battaglia in modo definitivo dedicando il trionfo al
compagno Orlini, grande stratega e decisivo per le due vittorie finali.
Francesco il barbaro ha compiuto la sua ennesima impresa dimostrando
agli avversari e ai più giovani che con lo spessore del proprio
carattere si raggiungono traguardi inaspettati e si può espugnare
qualsiasi fortezza.
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