MATCH POINT 

SORPRESA!

 

Li avevo lasciati il 22 dicembre 2005 con gli occhi smarriti, stanchi, persi e disorientati tutti i miei ragazzi alla vigilia di un Natale, che non si presentava tanto propizio in termini di soddisfazioni personali, durante un mio insolito discorso di fine anno.

Li avevo lasciati lì a riflettere su impegni morali ed affettivi che a volte (per me spesso) si devono riconoscere a sé stessi ed anche a coloro che ritieni amici veri (almeno per la mia concezione di vita) che si adoperano per te, in un clima un po’ freddo (al di là della neve) e teso.

Sono rimasto nel limbo dello scorso periodo natalizio, oltre che a lavorare, pensando e ripensando a tutto quanto detto, scritto, fatto e subìto in questi anni, tentando di capire pregi e difetti della mia gestione di primo dirigente di questo gruppo sportivo, partendo soprattutto dai difetti. Di questi ultimi, come dei primi, ne ho trovati tanti, ma uno fra tutti è stato fugato martedì scorso 10 gennaio (vigilia del mio 38°compleanno): inizio allenamento con tutti i ragazzi molto duro, risposta eccellente da parte del gruppo sia sotto l’aspetto fisico, tecnico e mentale e tutto ad un tratto si spengono le luci e partono le prime parolacce del sottoscritto che pensa subito ad un errore commesso nel quadro-luci dai colleghi ballerini che si allenano nella palestra attigua invece no: in un buio pesto vedo una bionda figura con in mano una torta gigantesca ricoperta di panna, candeline (tante…) ed il n.38, tutt’intorno canti ed applausi e mentre si riaccendevano le luci appaiono altri amici (nascosti fino ad allora) che mi riempiono di affettuosi abbracci e regali. Come dicono i ragazzi di oggi, sono rimasto “fleshato”!!!! Stordito, quasi imbarazzato, io che sono abituato a fare sempre il massimo per rendere felici tutti, sono stato bersaglio di una “depetrata” come amano chiamare le mie operazioni migliori i miei amici più cari. Io senza fiato, con gli occhi smarriti, quasi senza parole mi ritrovo sconvolto in mezzo a tutti coloro che poche settimane prima avevo ripreso in maniera forte. Li ho rivisti con lo spirito vincente, propositivo, soprattutto i più giovani, li ho rivisti fiduciosi e maturati; li ho ringraziati ed abbracciati, consapevole che pur avendo fatto tanto per loro, per me questo gesto è stato graditissimo ma forse fin troppo! Molti pensano che a me piaccia farmi vedere e rimanere al centro dell’attenzione, ma in realtà a me piace rappresentare un gruppo, mentre l’altra sera, in occasione di questa festa eccezionale, è stato il gruppo a rappresentare con orgoglio me e questo è stato il regalo più bello che degli amici potessero fare ad uno come il sottoscritto.


Grazie ancora ragazzi, siete stati veramente grandi!


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