MATCH POINT 

IL FUGGITIVO

In tanti anni di attività non mi era mai successo di vedere una cosa del genere ossia quella di veder letteralmente scappare un alto dirigente di una società sportiva storica e blasonata come è successo sabato sera al PalaCopernico in occasione del black-out durante il match tra la nostra formazione e la Fortitudo Bologna: Franco Andriani, persona che ho sempre stimato, ed arbitri (a me sconosciuti), accordatisi tra di loro per riprendere la partita entro un massimo di mezzora dal verificarsi dell’evento passati di soli due minuti il fatidico orario, dopo il riaccendersi delle luci, hanno preso armi e bagagli lasciando il palazzetto e tutti coloro che erano rimasti in attesa della ripresa del gioco, mal interpretando a mio avviso l’art 28 del Regolamento dei Campionati a squadre, ma questo è un altro discorso!

Ciò che mi duole constatare è vedere delle persone che dietro un sorriso nascondo un animo antisportivo, gretto ed insensibile: forse molti altri si sarebbero comportati allo stesso modo nella loro situazione (erano privi del loro numero uno Chen Yuwei e il ripetere la gara a ranghi completi sicuramente li avrebbe tranquillizati), ma personalmente non avrei mai fatto una cosa del genere ad una persona che rispetto, né tantomeno ad una qualsiasi altra, che senso avrebbe, come avrei potuto andare ancora in giro nell’ambiente a testa alta?

Vedere una persona che si comporta così mi rattrista molto, mi lascia pieno di dubbi sul vero valore dello sport ed il nostro, da sempre poco considerato, si ritrova a misurarsi con elementi di questo calibro che si attaccano a regolamenti vaghi ed incompleti, esprimendo un modo di essere assolutamente non consono, compromettendo il duro lavoro di dirigenti seri e volenterosi per lo sviluppo del nostro movimento.

Tra fischi e facce scure in volto ha preso i suoi atleti (storditi dal fattaccio!) e se n’è andato, confermando che a lui il rigiocare la gara con il mio amico Chen avrebbe fatto molto comodo, senza sapere però che il Regolamento parla diversamente e senza pensare che nella vita comportarsi in maniera dignitosa porta sicuramente dei vantaggi, ma soprattutto fa guadagnare grande rispetto: non gli è interessato nulla di ciò ed ora staremo a vedere come si pronuncerà la Federazione, unico organo atto a deliberare in merito ad una questione del genere. A noi piace seguire le vie istituzionali e così abbiamo fatto, informando chi di dovere del fatto increscioso, ma resta la macchia, il brutto gesto, la stoltezza di un atto del genere che per sempre rimarrà impressa nei nostri occhi e nelle nostre menti.

Se la gara si rigiocherà accoglieremo i nostri avversari in campo sempre sportivamente, ma senza dimenticarci che gli sgarbi qui da noi non sono ben accetti.

Io no, non dimentico caro Franco, ma soprattutto non scappo, non l’ho mai fatto e mai lo farò, come potrei guardare in viso tutte le persone che mi seguono, che mi considerano e che credono in me?!

A presto!

Francesco De Petra

 


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